Abbiamo concluso la giornata con lo schedamento (o la schedazione... boh...) di reperti archeologici.
Per quanto meravigliose possano essere le bellezze artistiche e naturali di un luogo nessuno può aspettarsi che un gruppo di diciassettenni passi tutto il tempo della visita soltanto ascoltando e guardando. Qui sta il punto di forza del nostro viaggio, infatti i laboratori, gestiti dagli studenti ospitanti con competenza e simpatia, oltre a fornirci interessanti dettagli storici ci hanno consentito di alternare le attività di tipo passivo con interventi attivi, rendendo tutta l'esperienza molto più coinvolgente.
Prima gli studenti, dentro alla Cattedrale, ci hanno illustrato vari tipi di danze medioevali tramite diapositive, dopodiché siamo usciti sulla piazza e sono iniziate le danze.
Seguiti da uno "maestro delle danze", ci siamo sparsi nel piazzale della chiesa in cerchio alternando maschi e femmine e, accompagnati da musiche d'epoca suonate dal vivo dai ragazzi del posto,
abbiamo incominciato a muoverci verso sinistra saltellando. Questo ballo prende infatti il nome di “Saltarello”.
La seconda danza era detta “degli ufficiali” e la donna deve girare attorno all’uomo dopo aver svolto una sequenza di passi (due a sinistra, due a destra e poi sei nuovamente a sinistra).
L’ultima danza si distingue perché riservata solo al popolo, a differenza delle altre utilizzate anche a corte. Si mimano i gesti tipici dei lavori svolti rispettivamente da uomini e donne, da cui
risulta chiara la netta distinzione fra i ruoli che vigeva nel Medio Evo.
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Saranno presto disponibili i filmati del viaggio.
I ragazzi responsabili ci hanno offerto la solita presentazione in Power Point, in questo caso sui canti religiosi medioevali, nella quale ci hanno illustrato in particolare il “Praeconium Paschale”. Successivamente ci siamo avvicinati al
pulpito per ammirare la copia di un testo antico, una lunga striscia cartacea, che veniva srotolata dall'alto, perché mentre il cantore (che si trovava sul pulpito) cantava, gli illetterati
potessero guardare le immagini che illustravano il testo. Il testo scritto era quindi rovesciato rispetto alle immagini proprio perché i rispettivi destinatari leggevano dai due capi opposti.
All’epoca non era in uso il pentagramma come oggi lo conosciamo e utilizziamo, ma soltanto dei quadratini sospesi, che indicavano l'intervallo, crescente o calante, fra le note da cantare.
Quindi abbiamo ricevuto la nostra copia di fogli con parole e quadratini e siamo stati incoraggiati ad intonare un semplice Exultet
Questo canto era stato creato in onore dell’imperatore e, ogni volta che quest’ultimo abdicava si modificava il testo.

Il laboratorio si svolge all'interno di un museo di Santa Maria Capua Vetere, Alcuni dei nostri ospiti erano stati nei giorni precedenti in uno scavo archeologico per procurarci alcuni reperti da analizzare.
Dopo una breve spiegazione per illustrarci come vengono schedati i vari reperti archeologici, siamo stati divisi in due gruppi:
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A Santa Maria abbiamo incontrato alcuni rappresentanti del locale Liceo Artistico che ci hanno donato la testa in ceramica smaltata fatta da loro che ora si trova nell'ufficio del vicepreside.

Terza B
De Rosa Giuseppe
Buonanno Dario
Rauccio Carmeli
Laurano Ylenia
Chierchiello Alfredo
Quarta B
Castiello Anna
Vilardo Valerio
Camardi Oriana
Melone Alessandro
Massali Alexia
Quarta C
Guida Assunta
Ulino Maria
Docenti
prof. Rosario Della Valle
prof.ssa Annamaria Tufino