Per le strade di Caserta Vecchia l'ISS Buonarroti ha messo in scena in una serie di quadri teatrali la storia della contessa Siffredina

 

Caserta Vecchia

Il borgo di Caserta Vecchia (da Casa Hirta), che conserva intatta la struttura medievale, sorge sui colli Tifatini e guarda sulla pianura della Caserta moderna (nata con la reggia nel Settecento).  In epoca longobarda era parte del territorio   di Capua, assegnato ai duchi di Benevento. Nell'879 divenne contea e fu costruito il castello. Poco dopo l'anno Mille passò alla famiglia normanna dei Sanseverino. Nel 1268 gli ultimi conti vengono sconfitti da Carlo D'Angiò, che si è impadronito dell'Italia meridionale scacciandone gli Svevi e per il borgo incomincia la decadenza.

Galleria

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Danza medievale

Nella suggestiva piazza di Caserta Vecchia ha avuto luogo il laboratorio di danze medievali (vedi >>).

Pierpaolo Pasolini

"Terra di Lavoro", termine che deriva da una banalizzazione dell'antico "Liburia", è il nome della regione che comprende Capua e Caserta. La zona era particolarmente cara a Pasolini che ha utilizzato la scenografia medievale di Caserta Vecchia per alcune scene del Decameron e ha scelto Sant'Angelo in Formis come chiesa dove Andreuccio da Perugia va con i due ladri notturni a rubare l'anello dalla tomba dell'arcivescovo.

« Ormai è vicina la Terra di Lavoro,
qualche branco di bufale, qualche
mucchio di case tra piante di pomidoro,

èdere e povere palanche.
Ogni tanto un fiumicello, a pelo
del terreno, appare tra le branche

degli olmi carichi di viti, nero
come uno scolo. Dentro, nel treno
che corre mezzo vuoto, il gelo »

(Pierpaolo Pasolini, La terra di Lavoro in Le ceneri di Gramsci)