Siamo stati accolti da una studentessa di Caserta che ci ha portati a vedere la sua scuola, a mio parere molto suggestiva e diversa dal solito perché era una prigione. Mi è piaciuta molto.

Il Buonarroti

L’ Isituto di Istruzione Superiore “Michelangelo Buonarroti “ nasce in un edificio progettato originariamente come carcere femminile. La costruzione si sviluppa su 3 piani, con le classi collegate da ballatoi e un grande atrio centrale, caratterizzato da un'area incassata (una sorta di impluvium asciutto) dove vengono tenute le esposizioni che fanno rientrare l'istituto nel circuito museale della provincia.   Comprende un indirizzo tecnico, turistico ed agrario e offre anche corsi serali.

Galleria

 Dopo un ricevimento durante il quale ci viene spiegato il nostro itinerario nei tre giorni con l’aiuto di una presentazione multimediale, visitiamo i laboratori di topografia dell’istituto con due abili guide che ci mostrano gli strumenti che nel tempo hanno segnato le tappe più importanti di questa tecnica.
 

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Storia

L'istituto Buonarroti alla sua nascita nel 1963 eredita il patrimonio di un istituto tecnico agrario fondato nel 1864 da Ferndinando II di Borbone, all'avanguardia per l'epoca. Il ricco materiale di strumenti topografici e di calcolo, di modelli didattici e di pubblicazioni scientifiche, riscoperto e valorizzato, forma il primo nucleo del museo "Michelangelo" ospitato nella scuola.

Langobardia Minor

"Un'immensa moltitudine d'uomini, una serie di generazioni, che passa sulla terra, sulla sua terra, senza lasciarci traccia, è un tristo ma importante fenomeno" (A. Manzoni, Discorso sopra alcuni punti di storia longobardica in Italia). Sembra che sia nato proprio dal desiderio di colmare questa lacuna, di ricucire le tracce e ridisegnare il profilo di uno dei periodi più oscuri della nostra storia, il progetto che riunisce una rete di scuole impegnate a ricercare e a scambiare informazioni sul regno Longobardico del sud, durato cinque secoli. Un periodo barbaro, senza dubbio, con un'archeologia avara e dimessa rispetto ai periodi precedenti e successivi,  ma anche un periodo misterioso e proprio per questo affascianante, aperto alla possibilità di nuove ed entusiasmanti scoperte.

Pietro Di Lorenzo

Pietro Di Lorenzo, collaboratore dell’ISISS Buonarroti e responsabile di vari progetti legati alla scoperta e valorizzazione del territorio.
Laureato in fisica con la passione per i beni culturali e la musica medievale, ha ricoperto vari incarichi universitari e  fondato due associazioni culturali. Questa è solo una breve sintesi del suo fitto curriculum di 4 pagine.
Pietro Di Lorenzo però è di più, esperto di topografia, esperto di architettura, , fotografa, riprende, sempre alla ricerca di nuovo materiale da utilizzare, da mostrare, da studiare, perfetta guida turistica, un database di memoria illimitata di particolari, insomma: una Treccani fatta persona.
Organizza e predispone, propone, combatte per il rispetto dei beni culturali e contro le lungaggini e i vincoli burocratici che ostacolano il nostro percorso,  rimprovera con inesauribile energia i ragazzi che giocano nel Parco della Reggia, quelli del suo gruppo e anche quelli degli altri.
Se ci fosse più gente come Pietro, anzi come Super-Pietro, in un’Italia in cui si tinge di rosso l’acqua della Fontana di Trevi e si seminano palline per la scalinata di Trinità dei Monti? 

                                                                                            L.R.